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lunedì 21 settembre 2015

Riflessioni sul diventare genitore in due giorni - in Germania si può

© EVILLY CUTE

Miei cari crautini, un fracco di novità da queste parti: l'emergenza rifugiati, l'estate più secca dal 1950 (che fra qualche giorno termina, maremma sveva!), l'Europa delle libertà (famo un po' tutti come caxxo ci pare) e la mia gestazione svoltasi in ben due giorni. Praticità e efficienza teutoniche.

Ero già grata a mamma Angie per tutte le buone cose che in questi anni ho ricevuto (facendomi il posteriore per ottenerle, sia ben inteso), ma quest'ultima le batte tutte: da più di un mese il Cicci-krukko e io siamo i fieri genitori di una krukketta di 8 mesi. Razza germanica pura: due occhi blu che ne mieteranno di vittime fra qualche anno, e sorriso contagioso a gengive libere che prima ti strega e poi ti frega.

In questo lunghissimo mese tra pappette sputazzate, pannolini fetidi e rigurgiti simil Kräuterquark ho pensato (e badate bene che non succede spesso). Per questo lascio qui traccia delle mie decisioni, anche se non ve ne può fregar di meno (il BLOG è mio e me lo gestisco io):

  1. non trasformerò questa piattaforma già abbastanza idiota in un BLOG #mammaallesterosotuttosoloio, mi dispiace. Per cui non leggerete del primo (fottutissimo) dentino della krukketta, del primo giorno strappalacrime di nido della krukketta, delle ricette per pappine da vomito della krukketta, e chi ne ha più ne metta. Per una semplice ragione: chissenefrega (ovviamente per voi, mentre io mi devo impegnare).
  2. Non vi dirò di quanto sia bella la maternità, che è la cosa più bella del mondo, che prima di essere madre non mi sentivo completa. Balle! La maternità (ne ero convinta prima da child-free e ne sono sicura adesso con mocciosetta a carico) è una grande rottura di pelotas. Dimenticatevi serate al ristorante, fine settimana in viaggio, feste notturne da amici, notti in cui riuscirete a dormire almeno 5 ore di seguito, pomeriggi passati a leggere indisturbati, ecc. La maternità è una scelta e non rende una donna migliore o peggiore di quella che figli non ne ha. Sia ben chiaro: io amo pazzamente la krukketta e la rivorrei tale e quale centomila volte, ma ho una visione obiettiva della nuova situazione (e non oso immaginare il periodo adolescenziale).
  3. Non vi bombarderò di foto/ filmati della krukketta. Non solo per una questione di privacy e per il punto 1, ma per una promessa fatta a me stessa alcuni anni fa da child-free. Avevo maturato, chissà grazie a quale virus micidiale o sotto l'effetto di psicofarmaci, l'idea di avere un figlio. Purtroppo ho dolorosamente scoperto che non mi è più possibile averne. Vi tralascio scene alla Mario Merola che su questo BLOG non ci azzeccano niente. Messaci una bella pietra sopra tornai alla vita di sempre, pallosa ma rassicurante. Ma, chissà come mai, proprio quando hai raggiunto un certo equilibrio col mondo circostante ti ritrovi circondata dalle madri entusiaste. Spuntano dal nulla e ti circondano, attirate dall'odore, credo, ad ogni modo le madri entusiaste ti riconoscono a fiuto. E di cosa ti parlano 24 ore su 24? Di cosa ti bombardano senza tregua anche se il tema principale di conversazione è la sciatica della prozia Penelope o della questione dei rifugiati di guerra? Di quanto siano fantastici i loro figli. Ora, da neo-mamma, vorrei rivolgermi proprio a te, madre entusiasta. Quando incontri una donna senza figli e non ti chiede nulla dei tuoi, non attaccargli il pippone. Per due ragioni: se non ha prole per sua scelta ti ascolterà con l'interesse di un Rocco Siffredi di fronte a un Lele Mora in guepiere, se non ne ha, ma vorrebbe averne, non meravigliarti del calcio sulle gengive che potrebbe arrivarti senza preavviso. 
Meditate gente, meditate!