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venerdì 3 ottobre 2014

Della Giornata dell'Unità Tedesca (Tag der deutschen Einheit)

Foto: lingster-german.tumblr.com

3 ottobre 2014. Un festivo qui nella nebbiosa Germania: der Tag der Deutschen Einheit (la giornata dell'unità tedesca). Esattamente 24 anni fa la Repubblica Democratica Tedesca (DDR) veniva riunita alla Repubblica Federale Tedesca (BRD) dopo 41 anni di divisione. Una di quelle giornate in cui inizio a bere già alle 7 del mattino, ma non per festeggiare, bensì per dimenticare il fatto che io c'ero e avevo 21 anni. 

La sola consapevolezza dell'esistenza di aitanti 24enni freschi freschi di laurea (non in Italia) mi provoca una leggera orticaria. La stessa che forse veniva a mia nonna quando, dopo l'ora di storia alla scuola elementare, le chiedevo candidamente: "Nonnina bella, ma com'era senza la TV a colori?". Solo oggi capisco che il leggero fremito del suo sopracciglio destro non era commozione.

Dalla caduta del muro (9 novembre 1989) alla firma del Einigungsvetrag, documento dell'unità (3 ottobre 1990) passarono 11 mesi di eventi che cambiarono la storia, e di cui non mi resi pienamente conto. Troppo occupata con i problemi della classica ventenne nerd: gli esami all'università, fidanzatino storico e simpatizzante dell'Opus Dei,  e l'acne che era diventato il mio migliore amico anche se non corrisposto. So' problemi, belli miei!
Così mi persi il muro preso a picconate, il passaggio di milioni di ombrelli sotto la Brandenburger Tor, e le Trabi strombazzanti verso ovest. Per non parlare di Kohl che rimbalzava come una pallina in un flipper, da una parte all'altra dell'emisfero terrestre, in cerca di sostenitori al progetto "Du Deutschland is not megl' ke uan". Sembra si sia venduto pure un rene e la mamma per raggiungere lo scopo.
Ad ogni modo mi rifeci anni dopo, grazie a una maggiore maturità e consapevolezza del mio posto nel mondo (finalmente l'acne e il fidanzatino erano spariti!). Anche grazie al film Goodbye Lenin iniziai a recuperare sul pezzo di storia di cui ero stata testimone inconsapevole. 
A chi se lo fosse perso consiglio vivamente di vederlo e di smettere di leggermi (non ne siete degni). Ripropongo il discorso finale fatto dal fantomatico primo ministro post Honecker, l'ex cosmonauta Sigmund Jähn e esco a festeggiare. 




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