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venerdì 27 marzo 2015

Lettera aperta al popolo tedesco

Foto: ANSA

La traduzione in tedesco si trova qui
Um zur deutschen Übersetzung zu gelangen, bitte hier klicken


Mio caro popolo tedesco,

Sono già quasi tre anni che vivo in mezzo a voi. Mi avete accolta e trattata sempre con molta gentilezza e cordialità. Per questo vi ringrazio.

Abbiamo imparato a sopportare le nostre diversità. Io ho smesso di lamentare la mancanza del bidet, di strabuzzare gli occhi al passaggio estivo di sandali con i calzini bianchi e di avere conati di vomito alla comparsa della pizza Hawaii (pizza napoletana con aggiunta di fette d'ananas) sul tavolo accanto in pizzeria.

Voi chiudete un occhio ai fili chilometrici di bucato steso sul balcone (il quartiere Sanità a noi ci fa un baffo) in zona residenziale, alla mia ricchissima colazione "latte e biscotti" in pigiama e al fatto che ad ogni civilissima argomentazione la mia voce raggiunga i decibel di un acuto di Al Bano.

Oggi voglio dirvi che mi dispiace. Con il cuore in mano, mi dispiace per tutto quello che è successo: la caduta dell'aereo in primis, e la conseguente perdita di tante persone che volevano vivere, ma anche per quello che alcuni "giornalisti" italiani (o meglio "sciacalli", con tutto il rispetto per gli animali) hanno scritto di recente.

Vi si accusa spesso di mancanza di empatia, di essere freddi e poco portati ad esternare i sentimenti. Forse perché il dolore che sentite in questi momenti è così lacerante che cercate attivamente delle risposte all'accaduto, senza perdervi in insulti o scarica-barile da osteria, tipici di certi ambienti di mia conoscenza.

So che siete precisissimi nel vostro lavoro e nel seguire tutte le regole di sicurezza, ma nessuno è perfetto. Se c'è stata negligenza da parte di qualcuno sono certa che ne risponderà alla giustizia, come accade in qualsiasi paese democratico sano. Già vi vedo discutere ed organizzare norme per evitare in futuro altri disastri del genere.

Sono solo un'insegnante di italiano. Scrivo su questo BLOG, non su una testata a tiratura nazionale. Se i miei lettori raggiungono il centinaio stappo uno spumante, sempre in pigiama, e giro gongolante per casa. Sono una tipa semplice. Ma, per quello che può servire, voglio dirvi che sono fiera di voi e sono qui, pronta a condividere questa disgrazia nazionale. Sono sicura che anche molti altri miei connazionali condividano lo stesso sentimento.

Grazie.

Serena Foschi


5 commenti:

  1. Ciao Serena, anche io sono italiana come te trapiantata in terra straniera. In UK. E mi piace il tuo post di ringraziamento e vicinanza al popolo tedesco in un momento tanto difficile. Sono certa che apprezzeranno. E' bello andare in posti diversi da quelli dove abbiamo sempre vissuto e, sebbene a volte strabuzziamo gli occhi perchè hanno usi e costumi differenti, sappiamo apprezzare ed integrarci con coloro che ci hanno accolto. Miriam

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  2. Senza tante parole...anche io come te mi sono affezionata a questo popolo e provo un dolore immenso per questa tragedia.Un pensiero alle vittime e soprattutto alle famiglie.

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  3. anche io scrivendo di come mi ha sconvolto questo incidente ho voluto concludere dicendo che trovo un segno di europa realmente unita il fatto che le persone abbiano evitato di buttarsi sugli stereotipi nazionali. e' una tragedia x tutti.

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  4. Convidido in pieno tutto quello che hai scritto.
    Compresi i decibel di voce pari a quelli di Albano.
    L'unica cosa che ci distingue è il fatto che qui non ho un balcone dove stendere i miei km di panni appena lavati! :-)
    Questa cosa è stata straziante ed anche questa volta loro si sono comportati come dei veri Signori. Come spesso accade. Non scarica barile, come siamo ahimè abituati noi, non con la lacrima in tv, e cercando di capire i motivi.
    Sono sempre più orgogliosa di stare qui. ;-)

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