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venerdì 15 gennaio 2016

Voglia di tedesco? Sei consigli per parlarlo

© gbpicsonline.com

Quante volte ci capita di parlare nella lingua di Lucifero e alla fine di un monologo accorato di ben 10 minuti, trovarci di fronte a questa espressione del nostro interlocutore?

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Capita, ma questo non significa che dobbiamo per forza trasferirci a fare gli eremiti in un antro della Foresta Nera. Non scoraggiamoci e, soprattutto, niente paura degli errori! Armiamoci di coraggio e ritentiamo, magari aggiungendo qualche "gesto" nostrano, che non guasta mai. Keine Angst vor Fehler! Se non si fanno non si impara!

1. Non perdete nessuna occasione per parlare in tedesco. Al lavoro, con gli amici o in famiglia. Attaccate bottone con la vecchina bavarese alla fermata dell'autobus, o dal verduriere di fiducia. Se non vi prendete una borsettata in piena fronte o un cetriolo in quel posto, avrete progredito nello studio del parlato. Non vi viene una parola? No panic! Sostituitela con una descrizione della stessa. Magari filmatevi mentre lo fate che poi ci divertiamo anche noi.

2. Non siate timidi nel chiedere spiegazioni. Ad esempio, siete alla biglietteria automatica tedesca, nota per essere meno chiara di quelle in Arabia Saudita. Placcate il primo krukko che passa e chiedete di aiutarvi a fare il biglietto. Imparerete ben presto espressioni della lingua di tutti i giorni che prima vi erano sfuggite ("Vattela a pija 'nder c..." in tedesco ha la sua utilità).

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3. Scrivete su un taccuino, che porterete sempre con voi, delle espressioni utili per iniziare o mantenere la conversazione. Ad esempio: "Entschuldigung, was bedeutet ...?", "Könnten Sie bitte ein bisschen langsam sprechen?", "Können Sie das noch einmal wiederholen?", "Darf ich Ihre Handynummer haben?" (l'ultima è riservata per lo strafigone del piano di sotto), ecc.

4. Cercate di frequentare più tedeschi madrelingua possibili. Appena sbarcati in Germania, non iscrivetevi subito al circolo bocciofilo della mortazza di Berlino. Comprendo perfettamente quanto sia rassicurante frequentare compatrioti (o almeno, quasi sempre). La lingua va affrontata, quindi munitevi di coraggio e, se non conoscete già teutoni, frequentate circoli, Meetup, club dei degustatori dello stinco di maiale in umido, o qualsiasi gruppo cittadino che condivida i vostri interessi. Io stessa iniziai con l'iscrizione al coro della città di Esslingen am Neckar: il mitico Esslinger Liederkranz 1827. Età media 90 anni, ma tedesco forbito d'altri tempi.


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5. Se soffrite di agorafobia organizzate un tandem (scambi di lingua italiano - tedesco) con madrelingua. Trovare un Tandempartner è sempre una buona cosa ma a volte comporta degli imprevisti: io mi sono sposata il mio, ad esempio.
Ecco alcuni siti che possono aiutarvi nella ricerca del vostro Tandempartner ideale (attenzione! Non sono siti per incontri sentimentali!):
Le università, il Goethe-Institut e anche molte scuole di lingua possono aiutarvi nella ricerca del Tandempartner dei vostri sogni. Rivolgetevi a istituzioni serie e ricordate che il servizio è gratuito.

Se siete ancora in Italia e avete dimestichezza con i potenti mezzi della rete, il tandem si può organizzare anche via Skype:



6. Se il vostro problema è l'articolazione delle impronunciabili parole tedesche (Rindfleischetikettierungsüberwachungsaufgabenübertragungsgesetz), ho una buona notizia: chiedete al vostro Tandempartner. Se ancora non ne disponete, consultate il materiale audio di un Internetlexica:
Fatemi sapere come sta andando.



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