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giovedì 4 settembre 2014

Del cosa mangiano i tedeschi e dell'hummus alle rape rosse

© wurstgott.de



Era il lontanto 1996. Avevamo appena finito il consueto pranzo della domenica in famiglia. Ricordo che era stato appena servito l'ammazza-caffè. Mi alzai e comunicai al parentame riunito la mia decisione di trasferirmi definitivamente in Germania, la terra dei crucchi. "Oddio!", gridò mia madre, "Ma cosa mangerai?! Non conoscono manco la parmigiana! E tu hai pure il "problema" di essere vegetariana!". Ansimando si attaccò alla tenda della sala da pranzo, in stile eroina dei film muti anni '30, mentre mio padre correva tarantolato in cerca dei sali.

Come incoraggiamento non fu proprio dei migliori.

So cosa state pensando: la cucina tedesca si fonda su due ingredienti base, Wurst e crauti, e i tedeschi ci sono così affezionati che su quei due hanno creato una gamma di variazioni infinite. Nei ristoranti tradizionali tedeschi trovi Wurst di ogni tipo, dimensione e colore. Tutti buonissimi, ve lo conferma una vegetariana.

Anche io la pensavo così all'inizio, ma, come in tante altre cose, ho dovuto ricredermi. A partire dagli anni '80 in terra teutone si è andata sviluppando una nuova cucina "tedesca". Ancora oggi in fase sperimentale, ma che ha già dato dei grandi risultati e promette altre meraviglie. Si tratta di un ibrido fra cucina mediterranea e asiatica, con una nota latino-americana. Insomma, cucina fusion, "de tutto un po'".

E' frutto di studi approfonditi durante i numerosi viaggi "zaino in spalla", tipici dei nostri cari amici teutoni, a partire proprio dagli anni '70. Ve la ricordate da bambini, la famigliola bionda e ustionata, in spiaggia, accanto al vostro ombrellone? Quando durante il pranzo della domenica al mare , la nonna apparecchiava per 15 sull'asciugamano grande, e tirava fuori la lasagna, la coda alla vaccinara, l'impepata di cozze e il tiramisù? La famigliola crucca non stava solo sbocconcellando il suo Wurst fissandovi, ma prendeva anche appunti. Vi spiava!

Le spie venute dal profondo nord erano disseminate su ogni metro quadrato di globo terrestre in cui si mangiasse bene. Mandate in missione top secret da qualche eminenza grigia, non meglio identificata, ma sicuramente stanca di tutte quelle salsicce e crauti a colazione, pranzo e cena. Come si dice dalle mie parti "se li tiravano 'n faccia".

Oggi, all'inizio del XXI sec, esistono ristoranti "tedeschi" in cui si mangia sano e bene. Verdura e frutta la fanno da leoni, ma anche carne e pesce non scherzano. Ovviamente tutto rigorosamente biologico.

Anche i vegetariani e i loro cugini più sfigati, i vegani, hanno smesso di brucare l'erba nel parco insieme alle pecore, e ora possono rifornirsi in diverse catene di supermercati bio. Sparsi ovunque, peggio dell'IKEA. All'interno il personale rasta e scalzo (se vai in giacca e cravatta e fresco di doccia manco ti fanno entrare) gira tra gli scaffali parlando alla frutta e sorridendo allo yogurt al germe di grano. Ogni tanto si ritirano in meditazione nel banco frigo.

E ora beccatevi la ricetta in tono.
 
Post pubblicato anche su Italiansinfuga.

Hummus alle rape rosse


© findingvegan.com

Ingredienti:

  • 1 rapa rosa cotta e spellata
  • 3 cucchiai d'olio vegetale
  • 1/4 cup di noci tritate finemente
  • 1 cucchiaino di scorza grattugiata di limone
  • 1/4 cup di acqua
  • 2 cucchiai di succo di limone
  • 1/2 cucchiaino di sale
  • 3/4 di cucchiaino di pepe
  • 425 di ceci bolliti e scolati

 

Procedimento:


Preriscaldate il forno a 200 °C.

Tagliate a pezzetti la rapa e fatela saltare in padella con un l'olio per qualche minuto. Salate.

Mettete la rapa nel solito robottino (che è anche il vostro miglior amico) con tutti gli altri ingredienti e frullate finchè non avrà la consistenza di una pappetta soda. Se dovesse essere troppo densa, aggiungere altra acqua.

Vi consiglio di aggiungere l'acqua a piccole dosi, in modo da regolarvi sulla consistenza.

Questo hummus è ottimo sul il pinzimonio, proprio come nella foto.
E il forno? Niente, è meglio cucinare col teporino, no?

Buon appetito!


9 commenti:

  1. Se posso dirlo: Da vegetariana ho avuto piu' problemi a casa mia che in giro per il mondo. :D

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    1. Era così anche per me. Però devo ammettere che anche in Italia qualcosa si sta muovendo.

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  2. Sono una 'cugina sfigata', vegana insomna, e la Germania è il mio mito. Quando sono entrata da Veganz mi è uscita una lacrimuccia!

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    1. Ti capisco. Ad ogni modo, come scrivevo nel commento precedente, anche per l'Italia c'è speranza.

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    2. Tantissima soeranza, in realtà! Su facebook è pieno di iniziative e posti vegani, spuntano come funghetti! Io vivo in Spagna, in una città abbastanza 'piccola' e abbiamo parecchi posti vegetariani e vegani e anche un negozio 100% vegano!

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  3. Mi fai venire l'acquolina in bocca con questo hummus in viola... Ma con rapa rossa intendi la barbabietola (die rote Bete), vero? Faccio un salto al Rewe sotto casa, mi armo degli ingredienti necessari e lo provo subito!

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    1. Esattamente, brava! Ti consiglio di comperare quelle precotte e in busta. Preferibilmente bio. Poi dimmi se ti è piaciuto l'hummus.

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  4. Ciao, ti scopro oggi!
    Che dire della cucina tedesca..l'immagine fissa nella mia mente resta sempre e solo il cetriolo! Comprato singolo, staziona in ogni frigo tedesco che si rispetti... menomale che c'è la fusion!

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