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venerdì 2 agosto 2013

Oggi niente ricetta



Oggi niente ricetta e vi spiego il perchè.

Qualche giorno fa mi arriva una richiesta di contatto dall'Italia su SKYPE. Il messaggio faceva pressappoco così: Ciao Serena, ho letto sul tuo profilo Linkedin che insegni anche il tedesco. Sarei interessata a delle lezioni online.

La mia risposta dopo aver accettato: Piacere. Appena sei online mandami un messaggio di testo, in modo da organizzare una lezione di prova.
Manco due nano secondi dopo, e già ricevo il trillo dalla tipa. Forse non sa leggere? Forse era troppo difficile decifrare messaggio di testo?
Per farla breve le ho chiesto 20 minuti, il tempo di rassettarmi un po', dopo una frenetica giornata al PC, tra lezioni e correzioni, ed ho risposto.

La video chat inizia con questa domanda a bruciapelo: Senti, ma se faccio un corso di tedesco di due settimane a Monaco, in agosto, la lingua la imparo? Minuti imbarazzanti in cui la domanda rimbalza spasmodicamente nelle parti vuote del mio cranio, che sono tante. Ma perchè due settimane e non una in ottobre, così si ha pure l'occasione di praticarlo inciuccandosi all'Oktoberfest, con teutoni mezzi morti e vomitanti ai lati della stessa panca su cui sei seduta a trincare?
Ovviamente no. Rispondo. Mi sa che ci è rimasta un po' male.

Mi racconta che sta pensando seriamente di trasferirsi in Germania, perchè in Italia non c'è futuro, non si riesce a arrivare alla fine del mese, ecc.
Mentre parlava mi resi conto (dopo ben 30 minuti ci sono arrivata anche io) che, stranamente, le lezioni online di tedesco erano solo una scusa. Standing ovation per me!

Evidentemente aveva solo bisogno di informazioni vaghissime, del tipo: ma pensi che a Monaco si viva bene? Che dici se mi trovo un lavoretto in qualche gelateria italiana? Ma il tedesco è difficile?
Cercavo di rispondere trattenendo la calma che nel frattempo aveva raggiunto il livello minimo. Un segnale rosso di ALERT lampeggiava di fronte ai miei occhi, così decisi di tagliare corto e ringraziandola per avermi contattata con una balla, e avermi fatto perdere del tempo, la liquidai gentilmente ma fermamente.

Ho pensato molto prima di scrivere questo post, ma poi ho deciso di farlo per due ragioni in particolare, che non riesco più a tacere.
  1. Emigrare non è una vacanza. Sembra ovvio, ma per molti connazionali non è così. Quando si decide di compiere il grande passo, trascorrerà un bel po' di tempo (tranne rarissime eccezioni, ma sono casi a parte e sporadici) prima di emigrare fisicamente. A volte ci vogliono anni. La preparazione mentale è fondamentale. Con quest'ultima intendo lo studio della lingua, i viaggi da "turista" nel paese/ città prescelti, lettura spasmodica di tutto ciò che riguarda il paese in cui intendiamo passare il resto della nostra vita (non solo materiale cartaceo, ma BLOG di gente che già ci vive, FORUM di espatriati, siti per la ricerca di lavoro, per la ricerca di un alloggi, vita, politica e società del luogo ameno, ecc.).
  2. Lasciate a casa i brutti vizi italiani. Primo fra tutti la menzogna. Un'abitudine che detestavo già in Italia. Se avete bisogno di informazioni riguardanti l'espatrio in Germania scrivetemi una email sinceramente. Non inventatevi un interesse per le mie lezioni di tedesco solo per arrivare al vostro vero scopo. Alla tipa avrei risposto lo stesso. Questo modo di fare (mo' ti frego) non è solo offensivo nei miei confronti (la mia opinione su di voi lascia il tempo che trova), ma non funziona in altri paesi "civili", in cui la sincerità è vista come un pregio e non come un difetto (il solito coglione che dice sempre la verità, per intenderci). A pensarci bene, la menzogna è uno dei tanti fattori che hanno portato l'Italia allo stato in cui è. Pensateci.




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